18 Mag LONGINO, LANCIANO ED I MISTERI DELLA FEDE.

 

 

È un percorso tra storia, religione e leggenda, quello che accomuna la storia di Longino, leggendario soldato che, secondo la tradizione trafisse con la sua lancia il Cristo crocifisso per provarne la morte, a Lanciano.


Secondo gli Acta Pilati, Atti di Pilato, testo apocrifo, Longino era inoltre il centurione al comando del picchetto di soldati posti a guardia del sepolcro di Cristo, che avevano anche assistito alla sua morte. In occidente la sua figura si fuse poi con quella del centurione, citato da Matteo, che riconobbe la natura divina di Gesù, esclamando “vere iste Filius Dei erat”, “veramente costui era Figlio di Dio” (Mt 27,54).

 

Nato, secondo l’agiografia, nell’antica Anxanum (oggi la nostra Lanciano), dove sarebbe tornato in vecchiaia, militò nella Legione Fretense, di stanza in Siria e nella Palestina attorno all’anno 30.
Secondo la leggenda Longino era malato agli occhi, ma il sangue di Gesù, schizzato su di essi, lo guarì. Potrebbe essere una leggenda popolare nata per dire che la vista del sangue di Cristo, mentre era ai piedi della croce, gli aprì gli occhi alla fede cristiana.

 

I racconti sulla vita di Longino post crocifissione di Cristo, si dividono tra due versioni: una lo vuole in Cappadocia, dove, secondo le memorie, fu protagonista di un epico gesto di fede appena precedente alla sua morte per decapitazione, seguito da un miracolo (una donna riacquistò la vista al contatto con la sua testa mozzata) a morte già avvenuta.
La seconda riguarda il ritorno di Longino in Italia da Gerusalemme, nella sua città natale, ossia Anxanum, l’attuale Lanciano: qui avrebbe predicato e donato tutti i suoi averi ai poveri, prima di essere catturato e giustiziato.
Appunto per la sua fede sarebbe stato denunciato e condannato a morte, e nel luogo dove fu sepolto sarebbe sorto, nell’VIII secolo, il convento di San Legonziano (oggi il Santuario del Miracolo Eucaristico), sopra una cappella in rovine, che serviva come luogo di culto per il martire.
Altri racconti narrano del possesso da parte di Longino di un’ampolla con il sangue di Cristo raccolto al suo interno, sangue che si “liquefaceva”.

 

In conclusione, la credenza popolare frentana vuole che il nome latino della città “Anxanum” provenga proprio dalla prodigiosa lancia di Longino.
Infatti il nome della città cambiò in Lanxianum e poi in Lanciano. Anche lo stemma della città riporta l’immagine di una lancia che punta verso il cielo sopra tre colli, i tre colli della città vecchia di Lanciano.

 

Una storia interessante, antica ed affascinante, che fonde le sue origini con le origini della Cristianità e resterà oggetto di studi e discussioni per ancora molti anni.

 

Uno dei migliori contenuti riassuntivi sulla tematica è sicuramente quello proposto da Roberto Giacobbo nella trasmissione “Freedom“, in cui ripercorre anche tutta la storia e le correlazioni con il Miracolo Eucaristico direttamente visitando i luoghi interessati nella nostra Lanciano.
Ve lo riproponiamo qui sotto, dal portale OnDemand di Mediaset Play… Se avete altre curiosità sull’argomento da condividere con noi, non esitate a commentare o scriverci sui nostri contatti!

 

ABRUZZO, LANCIANO: SULLE TRACCE DEL SANGUE DI CRISTO

 

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